open house 2019: cosa visitare a torino
una selezione di bulsus per la tua esperienza fra le architetture torinesi. open house 2019
by EMANUELE BERTELETTI
- Arte e Luoghi
- Giugno 8, 2019
8 e 9 giugno 2019 sono le date della terza edizione di Open House Torino. L’evento che per un weekend apre gratuitamente le porte di più di 150 edifici e luoghi d’interesse pubblici e privati in tutti i quartieri della città. Open House nasce nel 1992 a Londra, e da allora il suo format si è diffuso in oltre 30 città distribuite sui cinque continenti.
Un piacere della scoperta rivolto a tutti: architetti, appassionati e semplici cittadini; condividendo così un patrimonio urbano ed architettonico altrimenti inaccessibile, grazie alla volontà dei privati di aprire a tutti le proprie abitazioni, uffici e palazzi, ad un pubblico di visitatori guidati dai volontari dell’associazione.
Per il terzo anno consecutivo Bulbus partecipa all’iniziativa, che per noi rappresenta un grande momento di scoperta, ispirazione e aggregazione. Perciò vogliamo condividere con voi una piccola guida sui luoghi imperdibili da visitare in questa edizione di Open House 2019.
PALAZZO DELLA LUCE
1905 – Carlo Angelo Ceresa – Ristrutturazione a cura dello Studio Vairano, Michela Lageard (2016)
Costruito per Cassa di Risparmio di Torino e poi diventato sede di Siptel ed Enel (da cui il riferimento al nome). La “piccola Madama” come affettuosamente chiamato dai torinesi, ospita oggi un mix di funzioni pubbliche al piano nobile ed abitazioni private che si sviluppano tutto intorno, fino agli splendidi giardini pensili dell’attico. Il sorprendente salone centrale appare come un trionfo di colonne marmoree e stucchi decorativi rivelati dal grande lucernaio.
FONDAZIONE PAIDEIA
Lorenzo Giubergia – 2018
Il progetto del nuovo Centro Paideia nasce col preciso intento di diventare il punto di riferimento per bambini portatori di disabilità e per le loro famiglie. Laboratori, studi, biblioteca, spazi gioco, piscina e caffetteria lo rendono un luogo accogliente, aperto al quartiere ed alle particolari necessità dei propri ospiti. All’elegante palazzina di inizio Novecento ora completamente ristrutturata, si affianca un nuovo volume che fa da scrigno alle attività del centro. Per il progetto illuminotecnico, il team di progettazione si è avvalso della collaborazione di Elisabetta Paiano di Bulbus.
PALAZZO DEL LAVORO
Pier Luigi Nervi – 1961
Un senso di stupore pervade il visitatore quando, davanti a lui, si apre la vista sull’immenso spazio vuoto del capolavoro dell’ingegner Nervi. Un ambiente enorme, scandito da sedici colossali colonne alte 25 metri che sostengono una raggiera di travi metalliche a supporto della travatura del tetto. Allo stupore subentra ben presto un senso di piccolezza e solitudine, quando ci si ritrova a vagare in questo spazio troppo a lungo abbandonato a se stesso, in attesa che i burocrati ne stabiliscano il destino.
CASA BALOIRE
Enrico Bonicelli – 1904 – Ristrutturazione a cura dello Studio Vairano
Nascosto in un angolo del quartiere di San Donato, questo delizioso villino in stile Liberty sorprende per il proprio stile eterogeneo, sapientemente ristrutturato dai suoi odierni abitanti. Soffitti spioventi da baita, bow window e una torretta racchiudono ambienti interni sviluppati attorno al grande salone a tutta altezza, il cui protagonista assoluto è l’eclettico scalone centrale in legno.
GALLERIA FRANCO NOERO
500 mq nell’antica dimora del Principe di Carignano, il cui pavimento ligneo e i soffitti affrescati da Martino Gamper fanno da cornice a grandi mostre d’arte contemporanea. Un contrasto fra antico e moderno che si affaccia sulla centralissima piazza Carignano, regalando uno scorcio impareggiabile su questo angolo di città.
CASA STUDIO, PALAZZO FLORIO
Studioata – 2007
Nel contesto della centrale via Pietro Micca e dei suoi eleganti palazzi Ottocenteschi, prende forma questo appartamento caratterizzato dai toni del bianco e del legno. Una scala impercettibile porta a un’originale soppalco, ambienti di servizio concentrati in blocchi e celati da porte a scomparsa, arredamento shabby che mescola elementi di design come “Mezzadro” di A. Catiglioni, a vecchie sedie del cinema rinvenute dagli antiquari di Porta Palazzo.
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