leonardo 500: celebriamo il genio

bulbus LIGHTING STUDIO celebra LEONARDO DA VINCI CON UNA GRANDE PROIEZIONE al castello di fossano

About Team: Emanuele Berteletti | Bulbus Lighting Studio | Torino

by EMANUELE BERTELETTI

Il 2019, anno appena concluso, verrà ricordato come ricorrenza dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo Da Vinci.

Così, a mezzo secolo dalla scomparsa avvenuta il 2 maggio 1519 nella cittadina francese di Amboise, il grande genio del Rinascimento viene celebrato in Italia e nel mondo con un ricco calendario di eventi, mostre ed iniziative.

Molti sono i miti e le leggende che aleggiano intorno al poliedrico Leonardo, contribuendo a consolidare il mito di quest’uomo dal multiforme ingegno. Non c’è campo del sapere in cui egli non abbia lasciato la sua indelebile traccia: dalla pittura all’ingegneria, dall’architettura alla botanica, dalla musica alla letteratura.

LEONARDO DA VINCI: LA VITA

Leonardo nacque il 15 aprile 1452 in un piccolo borgo fra Empoli e Pistoia. Nonostante fosse riconosciuto come figlio illegittimo, venne allevato nella casa del padre, un influente notaio. 

L’infanzia di Leonardo fu errabonda, egli non seguì un corso di studi regolare, esprimendo la propria curiosità in numerosi manoscritti ed album di scarabocchi. Il padre, notando le sue acerbe capacità, lo introdusse giovanissimo presso la bottega del Verrocchio, ricercato maestro fiorentino. Qui Leonardo iniziò a sviluppare una forte personalità artistica: attratto da ogni tipo di disciplina, si rivelò presto un acuto osservatore dei fenomeni naturali, che con incredibile spontaneità fu capace di integrare alle proprie cognizioni scientifiche.

Nel 1480 si presentò alla corte di Lorenzo “Il Magnifico” ottenendo le prime commissioni. Ma ben presto l’ambiente fiorentino si rivelò per lui opprimente. Così negli anni a venire si trasferì a Milano, presso la corte di Ludovico Sforza, che lo accolse ispirato dalle sue doti ingegneristiche e pittoriche. Nacquero qui i più impressionanti capolavori di Leonardo: la “Vergine delle rocce” ed il “Cenacolo”. Ma l’impegno profuso non fu solo di natura artistica. Egli si occupò principalmente nella progettazione di sistemi idraulici per la bonifica della bassa padana, disegnando il sistema dei navigli lombardi.

Agli albori del XVI° secolo, Leonardo abbandona la corte milanese, riparando a Mantova e Venezia, per poi tornare nella natia Firenze. Questo sarà il suo periodo più florido a livello artistico e scientifico, in cui presero forma numerosi progetti e trattati. Nonché la sua opera più conosciuta, l’enigmatico ritratto de “La Monna Lisa”.

Nel 1513 lasciò l’Italia per trasferirsi ad Amboise, sotto la protezione di Francesco I, re di Francia. Qui redasse il famoso “Codice Atlantico”, dedicandovi i suoi ultimi anni come una sorta di lascito testamentario della propria conoscenza. Sei anni più tardi verrà a mancare nella piccola cittadina francese.

CINQUECENTO ANNI DALLA MORTE DI LEONARDO DA VINCI: LE CELEBRAZIONI

Le celebrazioni del cinquecentenario, coordinate dal MiBAC, sono partite dalla cittadina francese di Amboise alla presenza del Presidente della Repubblica. Sconfinando poi oltralpe, hanno coinvolto tutta Italia con un ricchissimo programma di mostre, eventi, convegni, workshop ed appuntamenti d’arte.

  • Torino, una mostra a Palazzo Madama, rivisita le riflessioni sulla botanica raccolte dal grande artista toscano, attraverso un percorso creato ad hoc nel giardino medievale.
  • A Fano, la mostra “Leonardo e Vitruvio – Le misure della bellezza” al Museo del Palazzo Malatestiano, affronta il multiforme rapporto fra Leonardo ed il testo di Vitruvio “De Architectura”. Così il confronto col celebre trattato avviene attraverso l’accostamento dei disegni originali provenienti dal “Codice Atlantico”, rivelando le fondamenta teoriche della nuova maniera del costruire Rinascimentale.
  • A Vinci, si ripercorrono i primi passi artistici: “Leonardo da Vinci. Le origini del Genio” presenta la sua prima opera “Il Paesaggio”.
  • Roma evidenzia il percorso artistico leonardesco durante il soggiorno alla corte papale. Nella splendida cornice romana vengono messi a confronto la “Gioconda Nuda” con i ritratti femminili di Raffaello ed altri modelli iconografici, da cui entrambi trassero ispirazione.

GLI EVENTI A MILANO

Milano, luogo in cui Leonardo trascorse 17 anni della propria vita, ha presentato il calendario di eventi più ricco nel corso dell’anno celebrativo:

  • A Palazzo Reale “La cena di Leonardo per Francesco I: un capolavoro in seta e argento” porta per la prima volta nel capoluogo lombardo l’arazzo dei Musei Vaticani che raffigura “ll Cenacolo”.
  • “Leonardo mai visto” al Castello Sforzesco inaugura la riapertura della Sala dell’Asse, che si ripresenta al pubblico dopo i lavori di restauro. Ed è qui che troviamo, finalmente rivelate, molte porzioni del disegno preparatorio degli affreschi leonardeschi.
  • Alla Biblioteca Ambrosiana “Leonardo in Francia” propone 23 disegni originali tratti dal “Codice Atlantico”, approfondendo gli ultimi anni di attività del Maestro.
  • Il Museo della Scienza e della Tecnica propone “Leonardo da Vinci Parade”. Una ricca selezione degli spettacolari modelli in legno, realizzati negli anni Cinquanta, interpretando i disegni di Leonardo.

Ma una particolare attenzione è stata riservata all’inclusione della tecnologia contemporanea nei vari percorsi di visita. Elementi multimediali in grado di coinvolgere in esperienze sensoriali, grazie a proiezioni, mapping, app e realtà aumentata.

“LEONARDO E WARHOL: THE GENIUS EXPERIENCE”

Di questo avviso è la mostra “Leonardo e Warhol: The Genius Experience” che ha animato dal 1 marzo al 30 giugno la Cripta di San Sepolcro, nel capoluogo lombardo.

Così nella più antica chiesa sotterranea di Milano, il percorso immersivo dedicato al genio, si dipana fra pavimenti di epoca romana ed affreschi trecenteschi.

Installazioni multimediali e proiezioni di grande suggestione, ricreano l’atmosfera della Milano vissuta, disegnata ed immaginata da Leonardo da Vinci. Un viaggio attraverso temi pittorici, architettonici e ingegneristici tratti dalla mente visionaria di Leonardo.

Visioni capaci di segnare lo sviluppo del capoluogo lombardo nel rapporto fra acqua, paesaggio, ingegneria e tecnologia. Il percorso si conclude con la visione dal vivo di “The Last Supper” di Andy Warhol: opera del 1986 in cui il padre della Pop art reinterpretò l’affresco leonardesco in chiave pop.

BULBUS LIGHTING STUDIO AL CASTELLO DEI PRINCIPI D’ACAJA DI FOSSANO

Sugli stessi temi, ovvero l’accostamento fra Pop art e Rinascimento, colore e luce, luoghi storici e suggestive proiezioni; prende forma il progetto di Bulbus per l’illuminazione natalizia 2018 del castello dei principi d’Acaja di Fossano.

L’installazione, progettata dal nostro studio in sinergia con il comune di Fossano e Proietta srl, consiste in una proiezione architetturale sulla facciata principale e le torri del prospetto est del castello. Il tema è la reinterpretazione del classico ritratto de “La Gioconda” in chiave Pop. Tratti di colore alternati ad ombre definiscono il volto di Monna Lisa, a volte a figura intera, a volte rivelandone solo alcuni dettagli. Un caleidoscopico susseguirsi di colore e immagini formano una grande tela Pop a cielo aperto.

Il risultato vuole essere un omaggio all’opera leonardesca. Un modo per soffermarsi sui particolari, in un’epoca dove si assiste ad un imponente sviluppo dell’aspetto visivo nel vivere umano.

Il progetto utilizza n° 5 proiettori architetturali IMPRESSIVE 1200-2500 e 6 fari LED per le facciate laterali delle torri.

“LEONARDO OPERA OMNIA”

La proiezione di Bulbus Lighting Studio è realizzata a corollario della mostra “Leonardo Opera Omnia”. Curata da Antonio Paolucci, promossa e organizzata da Rai, Comune di Fossano, Diocesi di Fossano e ProgettoMondo; in collaborazione con Fondazione Artea e Regione Piemonte.

Dal 17 settembre 2018 al 13 gennaio 2019, i visitatori hanno potuto ammirare 17 riproduzioni di altrettante opere di Leonardo da Vinci, scelte tra le più rappresentative del suo percorso artistico. Grazie all’uso di sofisticate tecniche digitali per la riproduzione, il visitatore viene così virtualmente collocato di fronte all’opera originale. La mostra “Leonardo Opera Omnia” nasce da una riflessione sul tema della fruibilità dei capolavori dei grandi maestri: per i quali sarebbe tecnicamente inattuabile organizzare mostre monografiche. L’utilizzo di riproduzioni della stessa dimensione degli originali permette, invece, la possibilità di godere dell’opera pittorica di un grande autore in un unico spazio espositivo, rendendola accessibile ad un pubblico più ampio.

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